Il Grembiule e i Guanti

Il nuovo fratello verrà cinto dal grembiule, che per tradizione è bianco e di pelle d’agnello.

La forma geometrica del grembiule è a cinque lati ed è la sovrapposizione di un triangolo ed un quadrato, quantomeno in grado di apprendista dove la bavetta è alzata. Esso simboleggia il quaternario della materia sormontato dal triangolo dello spirito. La bavetta è alzata perché nel primo grado, ci si eleva dalla materia allo spirito. Nelle fasi successive la bavetta verrà abbassata, perché lo spirito dovrà permeare la materia.

Guardando a destra del cuscino, ai piedi dell’Ara, è possibile vedere la manifestazione tridimensionale del grembiule dell’Apprendista, la piramide ed il cubo che sono la pietra lavorata, enucleata dalla materia informe, della pietra grezza.

Rivestire il candidato con grembiule bianco è la trasposizione del rivestirlo di una candida tunica. Il colore bianco è per eccellenza il colore della ritualità. L’uomo vecchio viene gettato via, simboleggiato dai suoi abiti, ed il nuovo brilla per il suo candore. Gli iniziati durante la cerimonia nelle varie epoche sono sempre stati rivestiti di bianco.

Varie sono le tradizioni che fanno riferimento a questa consuetudine. Vogliamo citare quella che gli egizi chiamavano “Etangi” termine che significa anch’esso “tunica bianca”. Nei misteri di Iside al termine delle prove che portavano ad accedere nella parte interna del Tempio, prima della prova finale, al candidato veniva consegnata la veste dal sublime venerabile che dirigeva insieme ai nove patriarchi.

 

I Guanti

I guanti in loggia sono simbolo di purezza essi sono rigorosamente bianchi, per indicare che le mani del fratello sono immacolate. C’è da dire che anticamente, chi officiava delle cerimonie religiose doveva indossare i guanti bianchi, che erano probabilmente un complemento della sacralità. Nelle tradizioni antiche tra cui anche quella ebraica, gli oggetti sacri non potevano essere toccati da mani impure, i sacerdoti prima di entrare nei luoghi sacri dovevano purificarsi, i guanti permettono di maneggiare il sacro senza incorrere in accidenti. Nella tradizione biblica coloro che toccano con mani impure l’Arca dell’Alleanza anche solo per sorreggerla sono destinati a morire. Valgono quindi come conferma permanente della sacralità. I guanti in massoneria sono un simbolo ma anche un oggetto rituale, ricevuti il giorno dell’iniziazione, serviranno a rammentare per sempre sia quel momento che gli impegni presi.

 

Dalle prime decadi del 1700 venne introdotto un nuovo costume, si comincia a donare al fratello appena iniziato un paio di guanti da donna, e viene indicato che questo paio deve essere donato ad una donna degna della stima del nuovo iniziato. Traspare qui la componente cavalleresca dell’iniziazione massonica. Ogni iniziato deve avere il suo doppio femminile, la sua anima mundi, la sua Beatrice, la musa ispiratrice il suo dicotomico Anima-Animus. La spiritualizzazione dell’uomo passa attraverso la reintegrazione dell’essere.

 

Il dono dei guanti non deve essere fatto in maniera affrettata, il nostro doppio lunare deve essere accuratamente scelto.

I simboli del rituale