I Figli della vedova

Questo termine designa simbolicamente la Massoneria, i cui membri sono chiamati Figli della Vedova. Hiram, il leggendario antenato della Massoneria, era figlio di una vedova (I Re, 7, 14), il che spiegherebbe l’allusione. Ma essa sembra riferirsi soprattutto ad Iside, vedova di Osiride, cioè della luce, che parte alla ricerca delle membra sparse del suo sposo. Il Perfido Seth-Tifone, aveva ucciso Osiride e ne aveva sparso i pezzi per ogni angolo d’Egitto. Iside vaga per ogni dove per trovarne le membra e ricomporlo piano piano. Questa ricerca è anche quella del Massone, che si identifica con Horus, figlio di Iside e Osiride. Il radunamento delle membra sparse (di Osiride o di Purusha) corrisponde alla ricostituzione dell’unità primordiale.

 

Possiamo vedere anche allusioni al simbolismo della dea greca Era, anch’essa detta “la vedova”. Secondo alcuni dobbiamo vedervi anche riferimenti alla morte del Gran Maestro dei Templari, Jacques de Molay o, secondo Fabre d’Olivet, al simbolismo del “vav” ebraico. Il viaggio della Massoneria, rispetto alla tradizione templare, potrebbe tuttavia essere significativo sia dal punto di vista dottrinale sia dal punto di vista storico (Boucher J., La simbolica massonica, Roma, – Guénon R., I Simboli Fondamentali della scienza sacra, Milano, 1975).

I simboli del rituale